Parliamo oggi del parto in casa.

Il parto in casa nei tempi passati
Perché una donna decide di partorire in casa? Se andiamo nel passato, un lontano passato ormai, ma neppure tanto, le donne partorivano in casa. L’ostetrica del paese si recava a casa della mamma, della partoriente. E così, in un ambiente molto intimo e casalingo, avveniva la nascita del bambino, l’arrivo del bebè. C’era un gran movimento per questo importante avvenimento. Le donne vicino alla madre si davano da fare per essere utili. Tutto si svolgeva tra le mura domestiche, nell’ambiente intimo della propria casa. Era un affare di donne.
A volte capitava che si creassero delle situazioni in cui si presentavano delle difficoltà importanti. Ed è così che si è portata la nascita del bambino nelle sale parto, negli ospedali. Questo, oltre per una facilità del medico ginecologo e delle ostetriche, anche per una maggior sicurezza per la madre e il bambino nei casi d’emergenza e difficoltà.
Il parto negli ospedali

E si è dimenticato tutta quella parte di intimità che si poteva vivere nel parto in casa. Una sala parto è sicuramente un luogo più pulito, sterile, privo di batteri. Ma questo è un argomento che tratterò più avanti. Un’altra cosa delle sale parto delle cliniche o degli ospedali è che sono sicuramente più attrezzate e nell’immediato si trova tutto quello che serve per un’emergenza o un imprevisto. Le emergenze: proprio con queste si fa leva sulla paura delle mamme, ma anche dei papà.
Ecco, tutto questo ha fatto sì che il parto in casa fosse visto come una cosa non più adatta. Proprio per una questione di sicurezza. Dimenticando in questo modo tutto ciò che invece riguarda la parte di fiducia nel corpo della mamma, fiducia nella creatura. Dimenticando che entrambi hanno impiegato nove mesi e passa per prepararsi a questo evento. Insomma, sono nate delle paure, insicurezze, che hanno portato la donna a trasferire il momento della nascita del proprio figlio in un ambiente sterile, in un ambiente che non è la propria casa. Che va bene quando la donna si sente al sicuro e sente che il posto giusto per accogliere il suo bambino è la sala parto, va bene, è la sua strada. Ma, a volte, non sa neppure che potrebbe esserci un’alternativa, che potrebbe essere quella del parto in casa o in una casa del parto.
Il ritorno del parto in casa

Oggi succede che c’è un ritorno del parto in casa. Ci sono donne che preferiscono partorire, far arrivare la loro creatura, accogliere il loro bambino nell’ambiente che conoscono meglio: la casa. Il proprio ambiente, dove ci sono degli affetti, le cose che gli appartengono, attorniate da persone che le conoscono. Da persone che conoscono le loro richieste e le loro esigenze, i loro umori.
Non è un ritorno al passato, ma è una riscoperta di questa possibilità. La possibilità di scelta sicura per la madre e il bambino. Quello che spinge le donne, in realtà una percentuale molto bassa, ma in crescita, a preferire il parto in casa è soprattutto un forte desiderio di intimità e la voglia di un parto naturale. A volte anche una precedente esperienza negativa in ospedale porta alcune donne a voler darsi un’opportunità diversa.
Per esperienza di parto naturale si intende il rispetto dei tempi della mamma e del bambino. La madre si sente libera di assumere le posizioni che vuole, le più appropriate, quelle che il suo corpo stesso le indica. Il taglio del cordone avviene il più tardi possibile, sicuramente si aspetta che smetta di pulsare oppure, addirittura, si può praticare il lotus birth. Il parto non viene medicalizzato.
Condizioni
Se sei una mamma che sta tenendo in considerazione la possibilità di un parto in casa, la prima cosa che ti consiglio è di accertarti che nella tua zona ci siano delle ostetriche con esperienza che lo praticano. Sappi comunque che ci devono essere le condizioni ideali. Chiaramente, la prima condizione è proprio quella che tu sia in ottima salute, che tutto il ciclo della gravidanza sia andato bene e che il bimbo sia posizionato nel modo corretto, vuol dire in posizione cefalica. Altro fattore di richiesta è che l’ospedale sia raggiungibile con un massimo di 30 minuti di auto dall’abitazione. Oggi come oggi le ostetriche che praticano il parto in casa sono altamente qualificate, hanno competenze, abilità acquisite in percorsi universitari e lavorano in tutta sicurezza. Il parto in casa oggi non è come avveniva una volta, nelle case delle nostre antenate.
Ci sono molti studi che documentano che per le donne senza fattori di rischio e seguite in modo appropriato durante la gravidanza, il travaglio, il parto e nelle ore successive al parto, partorire a casa è stato tanto sicuro quanto partorire in ospedale.
Il compito della doula
Durante il parto in casa, il mio compito di doula è di dare armonia all’ambiente e alle situazioni che si svolgono attorno all’evento della nascita. Sostengo la famiglia e sono di appoggio alle ostetriche, a volte con uno sguardo, altre con un caffè. Cerco di dare un grande sostegno emotivo e pratico. Porto la mia esperienza, la mia empatia e sensibilità e resto accanto attimo per attimo. In quei momenti non si è mai stanchi. Resto vigile, ma con discrezione, come una presenza invisibile. Michel Odent dà molta importanza al rispetto del silenzio, della poca luce, o meglio buio e dei tempi della diade madre/bambino. Tutto dovrebbe avvenire nel massimo rispetto. La mamma non deve essere disturbata. È importante che viva nel suo mondo.

Come è importante dare sostegno anche al papà. Ci sono molti uomini che vivono il parto con una forte emotività. Anche per loro può essere un sollievo trovare conforto e rassicurazione in modo che possono a loro volta sostenere con amorevolezza la loro compagna. In questo modo il papà, le ostetriche ed io, doula, formiamo una squadra di grande sostegno per la mamma. È provato che le donne e i neonati accompagnati per tutta la maternità dalle stesse persone hanno un’esperienza positiva e gratificante del parto.
Partorire in casa è senz’altro un’esperienza unica che porta la donna a vivere la sua massima femminilità nel contesto più intimo possibile e se ci sono dei fratellini in casa è incredibile come tutto si svolga con naturalezza. Importante è che questa scelta venga fatta con convinzione e fiducia e che tu ti permetta di viverla in piena spontaneità, senza condizionamenti da ciò che hai intorno.
Ad esempio, una volta una madre mi diceva che avrebbe voluto partorire in casa, ma che la preoccupava il fatto di avere dei vicini che avrebbero potuto sentirla. Ecco, questa non è una buona predisposizione. Quella volta consigliai alla madre di valutare bene. Poteva fregarsene o tenere in considerazione una casa del parto dove in quel caso avrebbe potuto sentirsi più libera di esprimersi e, comunque, avrebbe avuto un’esperienza simile a quella desiderata.
racconti
Oppure un’altra volta mi era capitato di una mamma che si preoccupava per il suo bambino più grande. Aveva paura di traumatizzarlo. In quel caso le consigliai di ascoltare il bambino prima di prendere una decisione così importante e la tranquillizzai sul fatto che i bambini vivono questo tipo di esperienze, soprattutto se piccoli, nel modo più naturale. Non si fanno tante paranoie, come ce le facciamo noi adulti. L’alternativa poteva essere che il suo bambino più grande andasse dalla nonna.
Ma più che altro, quali erano le sue emozioni riguardo al bambino? Questa mamma decise di partorire a casa sua, la sua bambina nacque durante una notte in cui soffiava un forte vento. Il fratellino quando si svegliò al mattino trovò la sorellina nel lettone accanto alla madre. La guardò meravigliato, andò a prendere il suo giocattolo preferito e si accoccolò pure lui accanto a mamma e papà. Fu di una tenerezza indescrivibile.
Ecco! Quando mi viene data l’opportunità di contribuire alla facilitazione di questi momenti, mi sento particolarmente grata alla famiglia e anche all’Universo. Sono momenti irripetibili ed unici.
Chiaramente quel bambino, come è giusto che sia, più tardi, chiese tutte le attenzioni di cui aveva bisogno come un bambino di due anni che si trova a dover dividere le attenzioni di mamma e papà con un nuovo arrivato.

Ma è anche vero che la famiglia ha un modo diverso, più intimo e complice, di iniziare questa nuova avventura.
Io, personalmente, non ho avuto la fortuna di vivere i miei parti in casa. Mi ero lasciata condizionare dalle paure degli altri e dai pregiudizi. Furono tutti in ospedale in contesti un po’ insoliti, lo ammetto. Per il mio secondo figlio e la mia terza figlia, optai per il parto ambulatoriale. Fu un buon compromesso. Partorii e poche ore dopo ero già a casa ed ero felice così.
Quello che conta è l’ascolto di sé stesse e sapere che ci sono alternative a ciò che si da per scontato. Non lasciarsi trascinare dalle paure, dai condizionamenti sociali o da chi ci sta attorno. Importante è avere consapevolezza e conoscenza…poi in base a queste, abbiamo la possibilità di scegliere. E scegliere ci da la possibilità di sentirci libere.
e la scelta giusta è quella che facciamo con il cuore…sempre.

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