I pRIMI GIORNI A CASA CON IL TUO BAMBINO

I primi giorni a casa con il tuo bambino
mother with newborn baby on couch

I PRIMI GIORNI A CASA  CON IL TUO BAMBINO
Amici – visite- tranquillità- ansie

L’incontro

I primi giorni a casa con il tuo bambino ti renderanno felice, ma, soprattutto se è il tuo primo bimbo, potranno farti andare nel pallone.
È un momento di incontro, dove c’è la nascita pure della nuova famiglia e abitudini, stile di vita vanno ad essere scombussolati. Va tutto riprogrammato, se di programmi possiamo parlare. Forse sarebbe meglio dire che si impara a vedere la vita da altre prospettive, si diventa più flessibili e le priorità saranno diverse da quelle di prima.

Ansia

unrecognizable upset lady embracing knees sitting on chair
Photo by Liza Summer on Pexels.com

Le prime cure, cambiare il pannolino, occuparsi del cordone, fare il bagnetto…sembrano imprese gigantesche. Ti senti impacciata ed insicura. Hai paura di fare movimenti sbagliati e di fargli male. In fin dei conti nessuno ti ha insegnato ad essere mamma e se già hai tenuto in braccio un bambino, ora per il tuo è diverso. Tenendo conto che sai che da questo momento in poi, sei responsabile della sua vita, dei suoi bisogni, delle sue necessità. Hai fra le braccia un esserino che dipende da te. La sua vita dipende da te. La responsabilità che senti è grande. E se sei in ospedale per quei primi 2-3-4 giorni, al momento di tornare a casa ti potrebbe venire l’ansia.

E se non riuscissi a prendermi cura del cordone? Quando si stacca?
E l’allattamento? Funzionerà? Non ho ben capito se si attacca bene e se mangia a sufficienza. E la montata lattea?
E il bagnetto? Il cambio pannolino? Il mio compagno saprà aiutarmi?

Da un lato non vedi l’ora di costruire il tuo nido, di creare con il tuo piccolo e il tuo compagno quell’intimità che vi permetterà di conoscervi meglio e di iniziare un nuovo capitolo della vostra vita. Dall’altro lato tutto questo ti fa paura. D’altronde tutto ciò che non conosciamo direttamente sulla nostra pelle ci potrebbe mettere in uno stato di incertezza.

racconto

Quando nacque la mia prima bimba, Selene, il rientro a casa era stato un po’ impegnativo. Anzitutto mio marito arrivò tardi a prendere me e la bimba in ospedale e già questo mi mise in uno stato di tensione, poi una volta a casa mi sentivo felice di essere tra le mie mura, ma anche insicura. Quella prima notte la tenni vicina a me e quasi non dormii per paura di non sentire se si fosse svegliata. Cosa impossibile vista la voce da soprano che aveva già allora. La guardavo continuamente come se in quel momento realizzassi che ero diventata mamma e che ora un esserino dipendeva al 100% da me. Quante emozioni e quante lacrime, alcune di gioia altre perché quei benedetti ormoni che sono tutti in subbuglio, mi facevano piangere senza un motivo apparente.

baby blues

Capita frequentemente che qualche giorno dopo il parto ci sia un momento di sconforto e di lacrime a gogò. Ogni scusa è buona per piangere. Si potrebbe parlare di baby blues. Praticamente è un calo dell’umore che dopo il parto è normale e questo scompare dopo pochi giorni dal parto. Potrebbe diventare un problema, e lì parleremmo di depressione post-parto, quando questa situazione di sfiducia, smarrimento, tristezza si prolunga nel tempo. Dedicheremo un articolo a ciò. Al momento sappi che soffrire di un po’ di tristezza nei primi giorni dopo il parto potrebbe far parte del gioco, semplicemente perché i tuoi ormoni sono in subbuglio.

Il pianto

thoughtful ethnic woman with tears on face
Photo by Liza Summer on Pexels.com

Ma va bene, fa parte del processo. In fin dei conti le emozioni vissute sono state tante e il nostro organismo è fatto bene. Un bel pianto aiuta a fare pulizia dalle emozioni forti e riporta equilibrio. Infatti, dopo una bella “piangiuta”, ti senti scarica, ma alleggerita. Poi passa e magari ti senti pure sciocca per aver versato lacrime per cose da poco o ti senti in colpa perché invece di goderti la felicità della nascita del tuo bimbo, ti sei persa in un mare di lacrime. Pazienza!!!
Intanto hai fatto pulizia emozionale ed ora sei pronta a vivere la tua avventura. Non tutte le donne si sentono super felici nel primo tempo dopo l’arrivo del proprio bebè, anche se è stato cercato e voluto.
Semplicemente perché possono nascere paure, sensazioni di non essere all’altezza.  Si va incontro a qualcosa di nuovo e anche se hai sentito mille volte dalle tue amiche quanto siano belli i primi giorni a casa con il tuo bambino e quanto sia entusiasmante gongolarti nei suoi sorrisi e versetti, la realtà ti fa dire…e mo’?

 È MERAVIGLIOSO l’evento della nascita di un bambino, ma richiede tante energie, sia fisiche che emotive.

Per questo motivo è importante proteggerti.

E come?

Proteggiti!!!

young ethnic mother kissing baby sleeping near dad on bed
Photo by William Fortunato on Pexels.com

Ad esempio, nelle prime settimane crea il tuo nido. Avrai bisogno di conoscere il tuo bambino. Si creeranno nuovi ritmi e abitudini. È un po’ come andare in vacanza in un posto nuovo con fuso orario diverso, clima diverso, abitudini diverse, linguaggio diverso. I primi giorni impari ad adattarti, osservi, ascolti, sperimenti ed è la stessa cosa con la tua creatura e il tuo compagno ed eventualmente il fratellino più grande. È UN VIAGGIO IN UN NUOVO CONTINENTE.
Cerca l’intimità fra di voi e lascia lontani amici e parenti. Con cortesia e gentilezza di loro che avete bisogno di stare un po’ da soli.  So che non è facile perché tutti vorrebbero conoscere il nuovo arrivato, ma potresti farlo soprattutto con chi non sei molto affiatato. I nonni e gli zii non vedono l’ora di coccolarsi il/la nipotino/a, ma metti dei paletti con orari a te convenienti. Un trucchetto che ho usato io, che in realtà mi era stato consigliato da altre donne, è stato quello di farmi trovare in vestaglia (il mio problema è stato andare a comprarmi una vestaglia…non ne avevo). Questo trucchetto lo avevo adottato quando pochi giorni dopo la nascita di mio figlio, Demis, mi trovai a fare gli “onori di casa” a dei lontani parenti di mio marito che vennero a farci visita per il lieto evento. Io avevo la montata lattea e dai miei seni sgorgava latte come da una fontana e mi trovavo a offrire caffè e biscottini mentre sentivo il latte inzupparmi il reggiseno. Avrei potuto offrirgli un caffè macchiato con latte nostrano. Mi sentivo imbarazzata, inadeguata e anche arrabbiata, oltre che stanca e sconvolta. Possibile che non capivano?
In realtà ero io che avrei dovuto mettere un limite e dire:
-al momento non si accettano visite.
Comunque, da lì imparai che dovevo proteggere me e la mia famigliola.
Poche visite e quelle poche, dovevano essere utili.

Visite utili

Per utili intendo che con le persone che si ha più confidenza si può chiedere di darti una mano nelle piccole faccende domestiche, tipo caricare una lavatrice o passare l’aspirapolvere o portarti del buon cibo già pronto. Oppure, se hai un altro bimbo più grande, chiedere di portarlo al parco o di accompagnarlo all’asilo, anche se, magari, i primi giorni sono importanti da condividerli anche con lui. La famiglia si sta conoscendo e assestando.

I primi giorni a casa con il tuo bambino sono importanti. È l’inizio della creazione di una nuova famiglia dove imparerai a conoscere meglio te stessa e la tua creatura. Scoprirai così le tue risorse, perché, credimi, sono tante e non c’è scuola migliore dell’essere madre per scoprirle.

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Photo by Avery Nielsen-Webb on Pexels.com

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