I PRIMI GIORNI DELL’ ALLATTAMENTO

Aiuto!!! Il bimbo è nato! Colostro e primo latte

Allattare significa nutrire attraverso il tuo corpo la tua creatura.

Vuol dire dedicare tempo, attenzioni e cure al baby, ma anche a te stessa.

Eh sì, perché da quel momento che “decidi” di farlo, ti metti in gioco.

E che gioco!!!  

In realtà non dovrebbe essere una decisione né una scelta.

È già così.

Ma non sempre. Di questo ne parleremo un’altra volta.

Il tuo corpo, il nostro corpo di donna si è preparato per lunghi 9 mesi e mezzo (non 9 settimane e mezzo come il film con Kim Basinger) anche per questo momento.

Va sempre tutto bene?

E poi?

Niente!

Lui/ Lei nasce si attacca al seno e tutto va bene.

Ma caspitina! Non è mica sempre così semplice come te la raccontano.

Alla fine della gravidanza, anzi per dire la verità, già all’inizio, i seni cambiano, diventano più turgidi, anche più belli (perché no!!! per la maggior parte di noi diventa un vanto) e sensibili. Io ricordo che con la mia prima gravidanza all’inizio mi dava fastidio tutto ciò che andava a toccare il seno, soprattutto i tessuti.

Racconto

E quando andai in vacanza al mare, felice e beata di “sciacquettare” fra le onde blu, quando uscivo era insopportabile il dolore ai capezzoli perché il freddo mi faceva venire delle fitte incredibili, come tanti aghetti.

Allora mi cambiavo subito il costume e cercavo il sole per scaldarmi.

Me lo ricordo come se fosse ora. Ero a Lanzarote nel mese di ottobre, la fine di ottobre e le giornate erano calde, ma non caldissime e l’acqua del mare, per la verità l’oceano, era fresca, anzi freschina, per dire la verità freddina. Ero felice di essere fra le dune di sabbia dorata e il mare blu in posti incantati, ma quando uscivo dall’ acqua non mi sentivo affatto una venere, correvo sul mio lettino per cambiarmi e scaldarmi al sole e quel dolore acuto che durava qualche minuto, mi obbligava a restare immobile, poi pian piano si alleviava.

Ma poi passava e tornavo a godermi l’aria benefica del mare che sentivo tanto faceva bene a me e alla mia creatura. Era il tempo della nausea, che in realtà mi ha accompagnato per tutta la gravidanza.

Ma devo ammettere che grazie a Lanzarote, all’aria salina e alle acque limpide di quel meraviglioso mare, da quel momento in poi furono sopportabili. Ero intorno al quarto mese di gravidanza.

Mamma mia!

Quanto è bello andare al mare quando sei incinta.

Ah!!! Lo sapevi che in spagnolo incinta si dice embarazada? Che buffo termine. A me faceva sorridere.

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Trasformazioni

Sai che già alla fine del primo mese di gravidanza il tuo seno inizia a trasformarsi in un organo produttore di latte? È per questo motivo che spesso é il primo segno del tuo corpo che ti fa accendere una campanellina che ti dice che sta avvenendo una grande trasformazione. I dotti lattiferi aumentano e sono sempre più complessi, si ramificano per creare un sistema di alimentazione sempre più laborioso. Iniziano pure a svilupparsi i lattociti, le cellule che producono il latte. Il motivo per Il per il quale, soprattutto se hai la pelle chiara, potresti notare in evidenza le vene è che aumenta la quantità di sangue che scorre fra i seni. È un gran lavoro che il tuo corpo sta mettendo in moto e potrebbe persino capitare che verso la fine della gravidanza, alcune goccioline di quello che viene chiamato colostro, spuntino già, e se le massaggi sui capezzoli sono un elisir prezioso.

Tutto questo per dirti che in tutto quel magnifico tempo della gravidanza, il nostro corpo si impegna a cambiare e a prepararsi ad accogliere lui/lei.

Il nostro lui/lei per sempre.

È normale …va tutto bene.

l’ incontro

Finché arriva il momento dell’incontro.

40 settimane poco più o poco meno, un tempo lungo o corto del travaglio ed eccolo lì, il tuo baby, quell’esserino perfetto che già ti ha conquistato.

Appena incontri il suo sguardo, qualcosa dentro di te si scioglie.

Senti in te quella forza unica che mai hai provato. Più forte di quando ti sei innamorata del suo papà. È il famoso ormone dell’amore, l’ossitocina che ti fa vivere un sentimento, un’emozione così forte ed unica. Lo stesso che ti fa innamorare ma triplicato, quadruplicato, infinito.

Ed è lì. Vicino al tuo petto e ti hanno detto quanto sia importante che si attacchi subito al seno e tu sai che il tuo corpo si è preparato per questo.

Vorrebbe dire che si nutre del prezioso colostro, vorrebbe dire facilitare l’allattamento.

E invece tu, ti senti impotente, ti chiedi come faccio ad attaccarlo?

Ma che bocca piccolina…farà male?

E lui sta semplicemente assaporando i primi momenti di questa vita. Muove la testolina, fa dei versetti, ha una patina cremosa, biancastra e appiccicosa attaccata sul corpicino e i capelli, che sembrano impastati. Ah sì, la vernice caseosa che è quella sostanza che già nella vita uterina lo protegge.

Ha un odore tutto suo, unico. Vi state conoscendo. E sì, perché nonostante tutto…è un estraneo. Pian piano imparerai a conoscerlo.

Ma il fatto è che ORA dipende da te.

E attaccarlo al seno vorrebbe dire iniziare bene la vostra conoscenza.

Ma non sempre le cose funzionano come vorremmo. A volte semplicemente la paura, o informazioni sbagliate o qualcosa è andato storto.

Io so solo che c’è sempre una soluzione.

Ho conosciuto mamme che non volevano allattare per scelta o per motivi che io non conoscevo. Me ne sono guardata bene dal giudicare.

L’esperienza più illuminante per me su questo argomento fu quando con tanta leggerezza e ingenuità regalai un libro sull’allattamento ad una mia cara amica che aveva appena partorito. Lei mi guardò e mi disse che non avrebbe allattato. Io la guardai come se mi avesse rivelato chissà quale mistero, probabilmente avrò avuto un’espressione stampata sulla faccia da “tu scendi dalle stelle”, insomma da rimbambita.

Ma capii all’istante che si può scegliere di NON allattare e che nessuno si può permettere di giudicare. Dietro la scelta di non allattare non sai che storia ci sia. In quell’occasione imparai una grande lezione.

Ma, a parte questa scelta o non scelta, non bisogna fermarsi davanti alle prime difficoltà che potrebbero e dico potrebbero, sorgere con l’allattamento. Io, ad esempio, ho allattato i miei 3 figli senza difficoltà.

Ma ho conosciuto donne che mi hanno raccontato di non aver allattato perché non avevano latte e che hanno vissuto questo con una grande frustrazione, delusione e fallimento.

Ed è in questi casi che io dico…ma perché? Perché non dare le informazioni, il sostegno che ogni neomamma dovrebbe avere per nutrire il proprio bambino/a?

Ecco!!! Poi da qui sì che può veramente scegliere e decidere per lei e il suo cucciolo.

La conoscenza, la consapevolezza sono sempre le chiavi per le proprie scelte. Giuste o sbagliate che siano, siamo noi che diventiamo padroni delle nostre vite.

Certo è che il bambino che si prepara pure lui per tutto questo tempo nella pancia della mamma, sceglierebbe di gustarselo il suo buon latte. Lo sai che si ciuccia il ditino per imparare la suzione?

E che nei suoi primi 10/ 20 minuti di vita ha un forte senso della suzione?

FANTASTICO!!!

I motivi sono molteplici.

A parte che attraverso il primo latte, che non è latte, ma preziosissimo colostro, come abbiamo detto prima, riceve l’eredità del sistema immunitario della mamma, anticorpi, globuli bianchi, sali minerali, vitamine, soprattutto A, D, K, B12 e completa lo sviluppo dell’intestino. È estremamente ricco di fattori nutritivi. E lo troviamo nei primi 3/6 giorni. Praticamente fino alla montata lattea. Poi c’è una fase di transizione fino ad arrivare al latte vero e proprio, circa il decimo giorno.

Ma lo sapevi che il colostro sembra abbia lo stesso sapore del liquido amniotico?

E questo da una sensazione di sicurezza ai nostri piccoli, anzi piccolissimi. Almeno quello è una successione tra l’alimento che assaporava nella pancia della mamma e quello che viene ad incontrare nella sua nuova vita.

Chissà perché il colostro viene chiamato anche l’oro bianco, anche se in realtà è di colore giallognolo ed ha una consistenza densa.

Quando penso che in passato e ancora oggi in altre culture, si pensava che fosse dannoso e quindi non veniva offerto al bebè, mi viene male al cuore. In quel modo compromettevano l’intero allattamento oltre a non dargli quello che è un regalo impagabile per tutta la vita. Ed ecco le neomamme pensavano di non avere latte.

Tutto ciò per dirti quanto sia importante iniziare bene l’allattamento e dare fiducia al nostro corpo e alle competenze della nostra creatura.

E quando le cose non sembrano andare come si vorrebbe, si cerca una soluzione, quella c’è sempre.

Per me è sempre stato importante ascoltarmi e aiutare le mamme ad ascoltarsi laddove ha delle incertezze.

La natura fa il suo corso da sempre.

Ma è anche vero che, a volte, ci dimentichiamo di dare fiducia a noi stesse perché troppo inserite nel tran-tran quotidiano che non ci permette di fermarci e ascoltarci.

E anche tutte quelle informazioni, consigli non richiesti ci mettono solo caos nella testa.

E la testa con i suoi pensieri è proprio quella che dovremmo mettere a tacere.

E ascoltare quella voce arcaica che sa ed è dentro di noi…da sempre.

Scrivimi per dirmi cosa ne pensi!

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